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Manleve: Gli Scarichi Di Responsabilità E Le Liberatorie Nello Sport

23.08.2023

Nell'ambito sportivo vengono spesso sottoposti agli atleti ed ai partecipanti ad una manifestazione le cosiddette "manleve" (dette anche scarichi di responsabilità o liberatorie), dove l'organizzazione declina ogni responsabilità per eventuali danni subiti dagli iscritti nel corso dello svolgersi dalla manifestazione sportiva (ad esempio infortuni o furto e danneggiamento di attrezzatura).

Che cos'è la manleva?

La dichiarazione di manleva è la dichiarazione con cui una parte (mallevadore) solleva da ogni responsabilità, in ordine ad un determinato evento, un altro soggetto (mallevato). Si tratta di una sorta di liberatoria dalle conseguenze patrimoniali pregiudizievoli afferenti ad un determinato fatto.

Qual è la validità di questi documenti da un punto di vista legale nell'ambito delle manifestazioni sportive?

Seppur non ci sia una legge che vieti in maniera esplicita la somministrazione di questi documenti, il codice civile chiarisce con gli articoli 5 e 1229 che gli atti volti ad uno scarico di responsabilità siano privi di valore legale. Nello specifico questi articoli citano quanto segue:

  • l'articolo 5 dice: "Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica";
  • l'articolo 1229 dice: "E' nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o per colpa grave".

Questo, in parole più semplici, significa che gli organizzatori della manifestazione sportiva non possono tutelarsi a priori con una semplice dichiarazione firmata dai partecipanti per eventuali atti dolosi o danni che dovessero verificarsi durante lo svolgimento della manifestazione stessa, proprio perché nemmeno la stessa persona fisica può disporre di "beni indisponibili" come il proprio corpo e la sua relativa incolumità.

Proprio per questo motivo, uno "scarico di responsabilità" è privo di valore: la responsabilità di un eventuale incidente viene individuata attraverso le norme vigenti e nessun accordo privato tra organizzatore e partecipante può prevaricare la normativa ed esonerare l'organizzatore dalle responsabilità attribuitegli dalla norma.

E allora perché la fanno tutti?

Le manleve sono di uso diffusissimo nell'ambito sportivo, ma questo non significa che siano valide: quando dobbiamo individuare l'effettiva validità di un atto, non vige la regola "se lo fanno tutti è giusto", ma bisogna analizzare la norma, comprenderla ed attenervisi.

È altresì importante sottolineare che non è proprio vero che lo usano tutti: negli anni sempre più dirigenti sportivi si formano e sono consapevoli della normativa e la applicano correttamente. Questi dirigenti scelgono di non sottoporre agli iscritti documenti privi di valore legale, sia per onestà intellettuale, sia perché sono ben consapevoli che l'utilizzo di questi documenti è addirittura controproducente per l'organizzazione stessa, in quanto tali liberatorie sono invalide e vessatorie.

Lo scarico di responsabilità come deterrente

Esistono anche molti organizzatori di eventi che, nonostante siano ben consapevoli che queste non abbiano nessun valore legale, scelgono comunque di far sottoscrivere le manleve all'atto dell'iscrizione. Perché lo fanno? Spesso lo scopo è puramente dissuasivo: sperano di installare la falsa convinzione nell'atleta che al verificarsi di un fatto lesivo nei suoi confronti, questi abbia rinunciato ai propri diritti risarcitori.

Questo atteggiamento è tendenzioso e lesivo nei confronti dell'atleta, in quanto l'organizzazione tenta con false informazioni di evitare che i partecipanti facciano valere i propri diritti nel caso in cui avvenisse un sinistro la cui responsabilità è effettivamente imputabile all'organizzazione negligenza, imprudenza od imperizia.

Allora cosa può fare l'organizzazione per tutelarsi?

Il fatto che gli scarichi di responsabilità siano tentativi inutili di aggirare la norma, non significa che non ci siano altri strumenti che le organizzazioni possano mettere in campo per tutelarsi: spesso gli eventi sportivi sono organizzati da enti non profit e volontari, i quali mettono in campo le proprie risorse ed il proprio tempo per perseguire la pratica e la promozione sportiva. Cosa possono fare queste persone per organizzare un evento riducendo al massimo il rischio di subire denunce o richieste di risarcimenti? Di seguito alcuni consigli pratici:

  • Conoscere le norme ed i regolamenti che regolano l'attività che intendono svolgere
  • Avere una copertura assicurativa idonea
  • Consultare i regolamenti sportivi emanati per la disciplina sportiva oggetto della manifestazione ed utilizzarli come linee guida
  • Predisporre il regolamento della propria manifestazione, dove siano compresi articoli sulla sicurezza e le norme di comportamento
  • Nel modulo di iscrizione all'evento, indicare la dicitura per cui il partecipante si obbliga ad attenersi al regolamento
  • Se la manifestazione comporta alti rischi dovuti alla natura della disciplina o dal contesto geografico, non aprire le iscrizioni in maniera indiscriminata ma limitarle solo a categorie di atleti esperti (sport estremi o ad alto rischio)
  • Predisporre un servizio di sicurezza, logistica e le strategie per la salvaguardia dei partecipanti: questo aspetto è importante anche laddove la manifestazione richiami un ampio pubblico
  • Richiedere le autorizzazioni previste dalla norma
  • Valutare l'ingaggio di ambulanze e medici (esistono casistiche in cui è obbligatorio per legge)
  • Istruire, formare e coordinare adeguatamente i volontari e gli altri operatori che saranno a servizio della manifestazione.

A chi rivolgersi per ottenere queste informazioni?

Nell'ambito dell'organizzazione delle manifestazioni sportive, i soggetti certamente più adeguati ai quali rivolgersi per un confronto sono gli organismi sportivi riconosciuti dal CONI: le Federazioni Sportive Nazionali (FSN), le Discipline Sportive Associate (DSA), gli Enti di Promozione Sportiva (EPS).